Cos’è e come organizzare il telelavoro

computer su di un tavolo

Lo sviluppo di internet e la necessità di rendere più flessibili gli orari di lavoro hanno contribuito a modificare le nostre abitudini e anche il modo di operare delle aziende. In questo contesto, sempre più spesso si sente parlare di telelavoro ma in pochi sanno esattamente il suo significato.
Il termine telelavoro significa letteralmente “lavorare a distanza” e rappresenta una modalità di lavoro nel quale si utilizzano i mezzi informativi e telematici per lavorare. Un esempio di telelavoro è il giornalista che scrive un articolo per il web e lo fa sul proprio computer da casa. Grazie al telelavoro le risorse umane anziché lavorare abitualmente in ufficio possono svolgere il proprio lavoro da casa o in un luogo fisso distante da esso. Quindi con questa modalità di lavoro è possibile svolgere le attività indipendentemente dal luogo dove quest’ultima viene svolta.
Affinché si possa parlare di telelavoro sono due i punti da considerare:

  • Distanza dall’ufficio: i dipendenti lavorano lontano dall’ufficio e in luoghi come la propria casa o lontani da essa;
  • Si utilizzano le tecnologie: per mettersi in contatto con i propri datori di lavoro e con altri membri del team si utilizza Internet ed altre tecnologie per comunicare.

In questo articolo andremo ad analizzare perché è importante il telelavoro e cosa lo differenzia dallo smart-working.

Perché il telelavoro è utile?

Il telelavoro apporta numerosi benefici sia all’azienda che al freelance. Per quanto riguarda l’azienda avere persone che lavorano lontano dall’ufficio riduce i costi di affitto di locali e si ha una diminuzione di assenteismo. Un freelance, invece, che lavora abitualmente da casa ha più tempo da dedicare alla propria famiglia e quindi è più produttivo. Non dovendosi spostare continuamente per raggiungere il posto di lavoro, il dipendente risparmia tempo e anche denaro. In qualsiasi momento il lavoratore se ha bisogno di comunicare con il team o confrontarsi con il capo lo può fare tramite e-mail, chat e attraverso riunioni di gruppo o strumenti di condivisione online.

Consigli per organizzare il telelavoro

Nell’organizzare il telelavoro all’interno della propria azienda è innanzi tutto importante stabilire degli obiettivi in modo da valutare i risultati. Anche la comunicazione tra i dipendenti ed i manager dell’azienda deve essere costante. Magari potreste organizzare delle riunioni online con strumenti quali Google Meet, Skype for Business o Zoom per discutere delle attività svolte.
Un’azienda deve anche preoccuparsi che tutti i collaboratori abbiano gli strumenti giusti per lavorare da casa, ad esempio che si stiano utilizzando strumenti di condivisione dei documenti di lavoro, come Google Drive. Grazie a questi strumenti in cloud si possono creare documenti, presentazioni e condividere i file con i dipendenti dell’azienda. Chi ha accesso a questi servizi e apporta delle modifiche ai file, quest’ultima modifica sarà visibile a tutti. In questo modo si lavora meglio e si è sempre aggiornati su tutto.

Differenza tra smart Working e telelavoro

A differenza dello smart working, il telelavoro prevede che il dipendente abitualmente svolga le attività da casa o in locali distanti dall’ufficio. Nello smart working il lavoratore non ha un luogo fisso per lavorare e decide in piena autonomia la postazione e i tempi di lavoro. Se il telelavoro è svolto in modo costante il capo è responsabile non solo della fornitura ma anche della manutenzione degli strumenti di lavoro.
Un’altra differenza sostanziale tra le due tipologie di lavoro risiede nella decisione degli orari lavorativi. Infatti, mentre nel telelavoro i dipendenti hanno una postazione fissa e gli orari di lavoro sono molto più rigidi, nello smart working vi è più autonomia per questo si dice “smart”. In genere lo smart working è utilizzato da coloro che necessitano di flessibilità di orari di lavoro perché sono neogenitori o per motivi personali.

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