Per gli imprenditori la motivazione dei propri dipendenti è un fattore chiave da prendere in considerazione se si vuole crescere. Infatti, i lavoratori motivati sono più produttivi e portano maggiori guadagni all’ azienda. Questa motivazione molte volte dipende dal legame che esiste tra l’impresa e i suoi dipendenti.
Il concetto della motivazione dei dipendenti è un punto chiave nel mondo del lavoro al giorno d’ oggi, caratterizzato essenzialmente da competitività e flessibilità di dipendenti e collaboratori. Molto spesso determinazione e motivazione sono tra gli elementi che fanno maggiormente la differenza nel successo o nell’insuccesso di un’impresa.
La motivazione al lavoro: cos’è e come si misura
La motivazione è alla base di ogni attività e comportamento umano e, quindi, anche nell’ambito lavorativo.La spinta motivazionale induce gli esseri umani ad impegnarsi attivamente in tutte le attività quotidiane che svolge. Capite bene di quanto sia importante nella propria azienda avere un team motivato.
La motivazione dipende principalmente da due elementi:
- le competenze: ciò che si sa fare;
- i valori personali: ciò che si sente di voler fare.
Sono stati tanti gli esperti che hanno provato a fornire una spiegazione adeguata del costrutto motivazionale, il più famoso a cimentarsi è lo psicologo Abraham Maslow, che nel 1954 propose un modello motivazionale dello sviluppo umano basato su una “piramide dei bisogni”, una sorta di organizzazione gerarchica dei bisogni umani. La teoria elaborata dal psicologo statunitense sulla motivazione personale ha avuto delle ripercussioni, anche nell’ambito lavorativo.
Dalle sue osservazioni emerge che vi sono due tipi di fattori che incidono sulla soddisfazione e sull’insoddisfazione lavorativa:
- i fattori igienici: che riguardano il contesto lavorativo e fanno riferimento: alla retribuzione, all’ ambiente, alle relazioni con capo e colleghi;
- i fattori motivanti:che riguardano i contenuti intrinseci del lavoro, tra i quali raggiungimento dei risultati, riconoscimento dell’impegno, responsabilità percepita e possibilità di crescita personale.
3 idee per motivare i dipendenti: ecco come applicarle
Arrivati a questo punto è il momento di porci questa domanda: come può un manager motivare maggiormente i propri collaboratori? Ecco 3 suggerimenti di autorevoli esperti:
- Ascoltare: Si tratta di un’attività di base, eppure molti manager sbagliano ancora. Basti pensare ad esempio che lo studio Dale Carneige rileva come 2 dipendenti su 3 reputino i propri superiori disinteressati dei loro problemi personali. Ascoltare non è scontato, e non serve a molto se non si traduce in un’azione di rinforzo che converte i feedback ricevuti;
- Comunicare: non è altro che una diretta conseguenza dell’ascolto di cui sopra. Le leadership silenziose creano ambiguità, quelle carismatiche sono sempre altamente comunicative;
- Dare fiducia e rendere autonomi: Se un leader attira tutto verso di sé sbaglia come dimostrano gli ultimi studi a riguardo. Al contrario, una leadership definita “centrifuga” vive oggi, i propri giorni migliori. L’autonomia va naturalmente conquistata e meritata. Non c’è niente di meglio che poter contare su un team capace di muoversi autonomamente, prendere decisioni e svolgere attività senza una continua supervisione.