Tra i tanti termini entrati negli ultimi anni a far parte del nostro dizionario, la parola smart working è quella che forse più di tutte crea ancora la maggior incertezza tra le persone circa il suo effettivo significato.
Smart working significa “lavoro agile” e viene utilizzato nel business per indicare una modalità di lavoro non vincolata da orari o da luogo di lavoro, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro. Lo smart working può essere anche definito come un approccio all’organizzazione del lavoro: chi lavora in smart working è responsabile di quello che fa e deve farlo affinché ci siano risultati nei tempi e nei modi concordati.
I principi chiave dello smart working sono:
- flessibilità
- autonomia
- fiducia
- responsabilizzazione
- collaborazione
- ottimizzazione degli strumenti e delle tecnologie
Prima di spiegarvi cos’è lo smart working e quali sono i migliori strumenti da utilizzare per lavorare in questa modalità, ci preme soffermarci sulla differenza tra smart working e telelavoro che molto spesso crea confusione.
Differenze tra smart working e telelavoro
Molto spesso i termini smart working e telelavoro sono utilizzati come sinonimi, ma in realtà hanno due significati totalmente diversi.
La prima differenza sta nella postazione di lavoro: Nello smart working il lavoro è svolto senza una postazione fissa e può essere svolto sia all’esterno dei locali aziendali o al loro interno; nel telelavoro il dipendente lavora generalmente da casa, ma è possibile che da contratto possa essere specificata la necessità di raggiungere il posto di lavoro tradizionale una o più volte alla settimana, in base ad accordi presi precedentemente.
Inoltre, altra differenza importante è che per lo smart working è presente il diritto alla disconnessione: tra l’azienda e il dipendente devono essere stabilite misure tecniche e organizzative necessarie per assicurare la disconnessione del lavoratore dalle strumentazioni tecnologiche di lavoro.
Cos’è lo Smart working?
Lo smart working a norma di legge è: “una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa”. Come si può notare nella definizione di smart working si pone l’accento sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che sottoscrivono l’accordo individuale e sull’utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto.Quali sono le migliori piattaforme per lo Smart Working?
Al giorno d’oggi sul mercato esistono tantissimi strumenti, tool e piattaforme che permettono di lavorare in modalità Smart Working. Esse offrono funzionalità diverse: come condividere contenuti, intervenire in contemporanea sullo stesso documento ed altro. Noi abbiamo pensato di menzionare quelle che attualmente sono le 5 migliori e più utilizzate piattaforme per fare smart working, ovvero:- Cisco Webex Meetings: Essa permette di organizzare riunioni online e videoconferenze. Nel corso degli incontri è possibile anche condividere contenuti, sia testi che file audio/video;
- Microsoft Teams: È una piattaforma di comunicazione e collaborazione che combina chat, videoconferenze, integrazione di applicazioni e archiviazione di file;
- Skype: Forse la piattaforma più famosa, essa è molto utile per fare videochiamate, chattare e condividere documenti e file. Dà anche la possibilità di creare canali per l’organizzazione dei lavori in team;
- Slack: Stiamo parlando di un software di collaborazione aziendale che permette di inviare messaggi in modo istantaneo, sfruttando topic e canali specifici dedicati. Se vuoi saperne di più su questo strumento ti invitiamo a leggere la nostra guida su come utilizzare slack per lavorare da remoto;
- TeamViewer: È una piattaforma che consente l’accesso da remoto al proprio computer o ad altri dispositivi mobile da qualunque device mediante qualsiasi browser.