Decreto liquidità: chi può accedere e cosa prevede

persona con modello f24 e calcolatrice accanto

Per assicurare liquidità alle imprese colpite dall’emergenza coronavirus, il Governo ha stanziato oltre 400 miliardi di euro a sostegno di imprese di piccole e medie dimensioni nonché a favore dell’export. In particolare, il decreto-legge 8 Aprile 2020 n.23 ha adottato delle misure urgenti in materia di accesso al credito.

In primis questo intervento mira a garantire liquidità alle imprese di piccole dimensioni attraverso il Fondo centrale di garanzia. Si tratta di un fondo che copre in parte i finanziamenti concessi dalle banche. Invece per le grandi imprese ci sarà la garanzia dello Stato attraverso la SACE, ovvero una società per azioni che fa capo alla Cassa Depositi e Prestiti. Inoltre, sono stati stanziati oltre 200 miliardi a sostegno dell’export. In tal caso si tratta di un sistema di autoassicurazione in cui si impegna a coprire il 90% del finanziamento mentre il restante 10% spetta alla SACE.

Nel decreto liquidità al capo III del decreto si è parlato anche di Golden Power, si tratta di uno strumento che tutela le imprese nei settori strategici. Ovvero quelli riguardanti la difesa, settore delle infrastrutture, energia, acqua, trasporti, salute, finanziario e il settore per la sicurezza alimentare.
In questo articolo andremo ad analizzare nel dettaglio tutte le misure di sostegno della liquidità delle imprese e chi può beneficiare a tali prestiti.

Come si accede al fondo Centrale di Garanzia per le PMI

Nel decreto liquidità è stato disposto un fondo a garanzia delle PMI. In particolare, il fondo darà una garanzia al:

  • 100% per i prestiti erogati fino a 25 mila euro e non superiore al 25% dei ricavi a favore di piccole e medie imprese e i professionisti. In questo caso non verrà fatta alcuna valutazione del credito;
  • 90% per i prestiti erogati da 25 mila euro e non oltre i 5 milioni di euro per imprese con numero di dipendenti inferiori a 500 dipendenti;
  • 90% per i prestiti erogati alle imprese che hanno ricavi fino a 3,2 milioni di euro.

Tale prestito può arrivare al 100% se vi è l’ulteriore garanzia del 10% è garantito dai consorzi fidi privati (Confidi) e nel limite di ricavi del 25% di fatturato e con importo non superiore a 800mila euro.
Per il rilascio bisogna fare un’autocertificazione sui ricavi. Inoltre, tali finanziamenti devono avere una durata massima di 6 anni e non è previsto un importo minimo per le commissioni.

Quando si accede al fondo SACE

Le banche che effettuano i finanziamenti alle imprese di ogni dimensione ottengono garanzie da parte della SACE. In particolare, la garanzia coprirà il:

  • 90% dell’importo finanziato alle imprese con meno di 5mila dipendenti e con fatturato inferiore a 1,5 miliardi. Per il rilascio di garanzie è necessario fare domanda alla banca e quest’ultima richiede la garanzia alla SACE;
  • 80% dell’importo finanziato alle imprese con più di 5mila dipendenti e con fatturato compreso tra i 1,5 miliardi e 5 miliardi di euro;
  • 70 % per le imprese con valore del fatturato superiore a 5 miliardi di euro.

Invece per le PMI individuali o partite Iva saranno riservati 30 miliardi e l’accesso alla garanzia rilasciata dalla SACE solo se hanno esaurito il credito presso il fondo Centrale di Garanzia.
Affinché sia rilasciato il finanziamento è importante che:

  • l’importo del prestito non deve essere superiore al 25% del fatturato annuo dell’impresa relativo all’anno 2019;
  • Il doppio dei costi del personale sostenuto dall’azienda.

La restituzione dei finanziamenti deve avere una durata non superiore a 6 anni ed e le banche devono rispettare anche i limiti delle commissioni, in quanto sono comprese tra il 0,2% oppure 0,5%.

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