Quando si parla di metodologia lean ci si riferisce alla nota teoria Lean Thinking. Questo termine nella sua traduzione letteraria vuol dire pensiero snello.
La metodologia lean è un vero e proprio stile di management. Esso mira all’abbattimento totale degli sprechi, creando in questo modo dei processi standardizzati che siano allo stesso tempo eccellenti ma a basso costo per l’impresa.
Per realizzare tutto ciò è essenziale il contributo dato dalle persone che lavorano al processo di produzione. La metodologia snella è teoricamente applicabile a tutti i settori e contesti ed è adattabile ad ogni area aziendale.
Metodologia lean: origini
Le origini della metodologia lean arrivano dal lontano oriente. Esso infatti nasce come concettualizzazione di un sistema di management collaudato il Toyota Production System (TPS) che ha ottenuto nel corso degli anni dei risultati eccellenti.
Originariamente tale metodologia era stata applicata in ambito manifatturiero ma al giorno d’oggi è applicato e con successo a tutti i processi operativi, come:
- Progettazione e sviluppo del prodotto;
- Logistica;
- Amministrazione.
È grazie a Womack Jones e Roos che il termine “lean” è divenuto popolare in tutto il mondo nel 1990 grazie alla pubblicazione del loro libro “La macchina che ha cambiato il mondo”. I due hanno illustrato per la prima volta, in maniera chiara, le notevoli differenze tra il sistema produttivo occidentale e il TPS. Nel libro sono stati definiti tutti gli elementi chiave che consentivano delle prestazioni superiori.
La produzione snella da risultati eccellenti perché il sistema produttivo giapponese ha permesso di utilizzare meno sforzo umano, meno investimento di capitali, strutture, meno scorte e tempo nella produzione e sviluppo del prodotto, nella fornitura e nella anche nella vendita di esso.
Metodologia lean: come identificare gli sprechi
Ruolo fondamentale per la realizzazione e la messa in pratica della metodologia lean è l’identificazione degli sprechi.
Le forme di spreco definite nell’ambito del TPS sono, per chi conserva un’impostazione basata sul fordismo o comunque contro-intuitive:
- Eccesso di attività: realizzare attività che non producono valore;
- movimento: spostarsi per raggiungere materiali lontano dal punto di utilizzo;
- Difetti: produrre scarti o rilavorazioni;
- Scorta: acquistare o produrre materiali in eccesso rispetto al fabbisogno del processo successivo;
- Eccesso di produzione: produrre più di quanto richiesto dal cliente o dal processo successivo;
- Attesa: impiegare il tempo in maniera non produttiva;
- Trasporto: spostare il materiale senza necessità connesse alla creazione del valore.
Principi basi della produzione snella
Per comprendere come mai la produzione snella sia molto efficace bisogna partire dai suoi principi basi i quali includono:
- Un miglioramento continuo che coinvolge tutti i livelli dell’organizzazione;
- La definizione del valore dal punto di vista del cliente finale;
- La capacità di distinguere tra le attività che aggiungono valore per il cliente da quelle che non aggiungono valore, liberando ed impiegando meglio le risorse aziendali;
- L’identificazione e analisi dei processi di business allo scopo di individuare le criticità: evidenziare gli sprechi e far emergere opportunità di miglioramento;
- L’ottenimento di una standardizzazione dei processi attraverso il continuo apprendimento.
Quali sono i benefici dati della produzione snella?
Prima di chiudere il nostro articolo volevamo farvi conoscere quali sono i benefici tipici che è lecito attendersi dall’applicazione della Metodologia Lean, i principali benefici sono:
- Riduzione degli sprechi;
- Riduzione dei costi di produzione;
- Riduzione delle tempistiche del ciclo produttivo;
- Riduzione del lavoro e della fatica;
- Riduzione di scorte e magazzini;
- Aumento della capacità produttiva.