Che siate un libero professionista o un imprenditore, il vostro profilo LinkedIn è vitale per promuoversi e dare un’immagine professionalmente corretta di sé. Anche le pagine aziendali, infatti, sono legate a un profilo privato che, se fatto male, può avere delle ripercussioni sull’immagine della vostra impresa. Gli errori che si fanno su un profilo LinkedIn privato possono essere racchiusi in due macro categorie: gli errori nell’impostazione del profilo e gli errori nell’uso del profilo. Vediamoli in dettaglio.
Errori nell’impostazione del profilo privato su LinkedIn
Aprite il vostro profilo LinkedIn, qual è la prima cosa che vedete? La risposta è semplice: la vostra foto. Che foto avete scelto? Tantissime persone continuano a mettere foto informali e totalmente fuori contesto. Una foto al mare, mentre bevete un drink o qualcos’altro, va benissimo per altri social come Facebook, ma un vostro cliente, o un vostro potenziale datore di lavoro, non ha nessun interesse ad apprendere tramite Linkedin che vi piace bere lo spritz.
Dunque, il primo errore da non fare sul profilo LinkedIn privato è mettere una foto informale. Usatene una professionale, ancor meglio se scontornata con uno sfondo neutro. Sotto la foto c’è poi la Headline, campo dedicato alla descrizione del vostro lavoro, con due, massimo tre parole. L’errore più comune è inserire informazioni non pertinenti, come il numero di telefono.
Il nostro consiglio è di non esagerate! Siate sobri e arrivate subito al punto. Se siete un imprenditore della moda scrivete questo e basta, senza perdervi in arricchimenti che servirebbero solo a far perdere l’attenzione e l’interesse dell’utente/cliente che visita il vostro profilo. Quindi, non aggiungete fashion expert, fashion blogger, creativo della moda etc. Risulterete prolissi e un po’ spacconi.
Al di sotto della headline, poi, c’è la sintesi del vostro curriculum. Questo è un campo essenziale per la vostra promozione online. Molte persone, che siano potenziali clienti oppure degli head hunter, si concentrano maggiormente su quello. Il vostro obiettivo dovrà essere quello di attirare la loro attenzione, fargli leggere il curriculum per intero e farvi contattare. Insomma l’abstract del vostro curriculum è il vero asso nella machina.
Anche qui siate sintetici. Dalle 3 alle 5 righe basteranno per dire chi siete, senza scrivere un romanzo. Usate un italiano forbito, ma scorrevole e cercate di adoperare le parole chiave giuste, per fare in modo che chi cerca la vostra figura professionale o imprenditoriale possa raggiungervi per delle keyword pertinenti.
Nella sezione informazioni di contatto non dimenticate di aggiungere i vostri recapiti e, soprattutto, l’indirizzo del vostro sito internet o blog se ne avete uno. In alternativa potreste pensare di inserire dei link ai lavori che avete svolto (ad esempio, video nel caso siate videomaker). In questo modo chi visita il vostro profilo potrà vedere cosa sapete fare. Infine, elencate le vostre competenze con precisione e, anche in questo caso, utilizzando le parole chiave giuste.
Errori nell’uso del profilo privato
Se impostare il profilo LinkedIn privato può portare a degli errori che inficiano la nostra capacità di promozione on line, il vero dramma si ha nell’uso di questo social network. LinkedIn non è Facebook, non ci stancheremo mai di ribadirlo. LinkedIn è nato con un altro scopo: creare una rete di professionisti e far nascere così opportunità di lavoro e di business. Perciò, innanzitutto non bisogna chiedere l’amicizia a tutti indiscriminatamente.
Se siete un commercialista aggiungete i vostri clienti, le aziende che potrebbero diventare vostri clienti e anche i colleghi. Non aggiungete amici e parenti che si occupano di panificazione: per restare in contatto con questi avete già Facebook. Iscrivetevi poi ai gruppi di interesse del vostro settore. Che scriviate sulla vostra bacheca o interveniate nei gruppi di interesse, ricordatevi che questa è una rete professionale. Quindi niente lamentele infinite sul vostro lavoro, ma siate positivi. Pubblicate cose in linea con il vostro profilo e le vostre competenze.
Siate multimediali (aggiungete foto, video, grafici), ma mai prolissi e soprattutto non spammate. Non pubblicate nei gruppi di interesse, per esempio, il link del vostro sito per farvi pubblicità. Farete la figura del markettaro e sarete bannato. Fate interventi pertinenti su argomenti di rilievo e, chi interessato, troverà da solo il vostro sito. Se tra i vostri contatti avete colleghi di cui conoscete le competenze, andate sul loro profilo e confermatele. Fate questo sistematicamente e anche chi vi conosce comincerà a confermare le vostre doti. Sembra una banalità, ma chi vede il vostro profilo guarderà con molta attenzione ciò che pensano gli altri di voi e dedicheranno parte del loro tempo a controllare le conferme delle vostre competenze.
Una volta prestata attenzione a tutto quanto detto fino a ora potrete iniziare a promuovervi e farvi conoscere, tenendo attivo il vostro profilo Linkedin.
Che stiate cercando lavoro od occasioni di business, non potete stare là ad aspettare che qualcuno ve le offri. Dovete essere produttivi, pubblicare contenuti originali con una certa cadenza e incentivare discussioni e dibattiti. Così vi farete notare e vi promuoverete on line.
C’è un ultimo errore da evitare categoricamente: promuovere la propria azienda su Linkedin attraverso il profilo personale. Ma se volete conoscere quali sono gli errori da non fare su un profilo aziendale LinkedIn, vi invitiamo a leggere questo post ad hoc.
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