Per contrastare l’emergenza del coronavirus sono stati emessi numerosi bonus e incentivi a sostegno delle imprese e dei professionisti. In particolare, al fine di sostenere queste categorie, il governo ha previsto un credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari. Tale bonus pubblicità è previsto espressamente all’articolo 68 del decreto legge n.18/2020.
L’agevolazione per gli investimenti pubblicitari è stata introdotta già nel 2017 e prevedeva un credito d’imposta del 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati a mezzo stampa. Per beneficiare di tale bonus era necessario che l’ammontare complessivo degli investimenti pubblicitari realizzati superava almeno dell’1% l’importo degli investimenti dell’anno precedente.
In realtà, il governo nel decreto “Cura Italia” per l’anno 2020 ha previsto ulteriori agevolazioni a sostegno di imprese, i lavori autonomi e gli enti non commerciali che effettuano investimenti sulla stampa, anche online, sulle emittenti televisive e radiofoniche locali.
Quindi se sei un professionista o un’impresa che investe nella stampa potresti beneficiare del credito di imposta sulla pubblicità. In questo articolo andremo a spiegarti nel dettaglio che cosa prevede il bonus pubblicità e quali sono i soggetti interessati.
Cosa prevede il nuovo bonus per la pubblicità
Il nuovo decreto “Cura Italia” all’articolo 98 del decreto legge n.18/2020 ha previsto ulteriori agevolazioni per gli editori. In particolare relativamente all’anno 2020, il bonus pubblicità è concesso nella misura unica del 30 per cento del valore degli investimenti effettuati e non sugli investimenti incrementali come precedentemente stabilito.
Affinché si possa usufruire del credito d’imposta per la pubblicità viene stabilito un limite massimo di stanziamento annuale. Le risorse disponibili per l’anno 2019 ammontano complessivamente a 27,5 milioni di euro; di cui 15 milioni di euro sono destinati per gli investimenti pubblicitari incrementali sui giornali 12,5 milioni di euro per gli investimenti pubblicitari incrementali sulle emittenti televisive e radiofoniche locali.
In sostanza le novità riguardano il bonus pubblicità 2020 sono due:
- la base di calcolo del credito d’imposta: che viene calcolata in base all’intero valore dell’investimento programmato ed effettuato nel 2020;
- la percentuale dell’investimento: è stabilita nella misura del 20 per cento.
A chi spetta il credito d’imposta pubblicitario
Possono accedere al bonus per la pubblicità le imprese, i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali che investono in campagne pubblicitarie:
- sulla stampa quotidiana e periodica, anche on line;
- sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali.
Inoltre, per usufruire dell’agevolazione è importante che gli investimenti siano effettuati da questi soggetti, i quali devono essere iscritti al ROC (Registro degli operatori di Comunicazione) e dotati di un direttore responsabile. Infine, soltanto per il 2020, il credito d’imposta è esteso alle imprese di stampa che riforniscono quotidiani nei comuni con una popolazione inferiore a 5.000 abitanti ed in quelli con un solo punto vendita.
Come richiedere il credito d’imposta pubblicitario
Il credito d’imposta è utilizzabile soltanto in compensazione e per averlo bisogna presentare il modello F24 attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate recante il codice tributo “6900”.
Per accedere al bonus pubblicità devono rispettare le seguenti scadenze:
- dal 1 al 31 marzo del 2020: è necessario inviare la comunicazione per l’accesso al credito d’imposta in via telematica mediante apposito modello. Questa dichiarazione deve contenere l’indicazione degli investimenti effettuati nell’anno precedente e quelli già effettuati o previsti nell’anno agevolato;
- dal 1 al 31 gennaio 2021: i soggetti che hanno inviato la comunicazione per l’accesso al credito d’imposta devono inviare la dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati nel 2020.