L’approccio al concetto di innovazione ed i modelli di business adottati dalle aziende sono molto cambiati rispetto al passato. Se prima si adottavano approcci “centralizzati” orientati allo sviluppo di idee, prodotti e capacità sulla base delle conoscenze interne, oggi si dà maggiore importanza ad un tipo di approccio basato sulla creazione di network con partner esterni all’azienda: è in questo panorama che è nata l’Open Innovation.
Tale termine, però, non deve essere utilizzato alla rinfusa perché possiamo parlare di approccio ad un modello innovativo solo quando l’azienda, non solo sviluppa un insieme di collaborazioni con terzi, ma crea anche un ecosistema ed una strategia che gli permetta di internalizzare il flusso di expertise proveniente dall’esterno.
Tra le maggiori multinazionali italiane, la Maire Tecnimont, gruppo industriale leader nel settore ingegneristico ed energetico, in particolare nel settore degli idrocarburi, ha deciso di puntare in prima persona sull’Open Innovation credendo fortemente nella trasformazione delle risorse naturali in prodotti innovativi.
La società è cresciuta, affermandosi come leader del settore e quotandosi in borsa fin dal 2007, grazie alla visionaria guida del presidente Fabrizio Di Amato, considerato il principale contractor di impiantistica e ingegneria oil&gas e petrolchimico su scala globale. Fabrizio Di Amato inizia la sua attività imprenditoriale a 19 anni, con soli tre dipendenti. In trent’anni è riuscito a consolidare il Gruppo Maire Tecnimont operando con 50 società in 45 paesi diversi, con un fatturato di 3,3 miliardi di euro nel 2019.
Open Innovation: una cattedra universitaria grazie a Di Amato
Fabrizio Di Amato ha svolto un ruolo attivo alla guida della Maire Tecnimont, favorendo l’applicazione di un modello flessibile di business, abbracciando le idee alla base dell’Open Innovation. L’ambizioso imprenditore ha voluto e finanziato la cattedra di Open Innovation presso l’Università Luiss Guido Carli di Roma. Questo progetto nasce dalla collaborazione con il Rettore dell’Università di Roma, Andrea Prencipe, e del direttore del Garwood Centre for Corporate Innovation dell’Università della California a Berkeley, Henry Chesbrough.
Oltre all’insegnamento, svilupperà anche un progetto di ricerca sull’analisi dei principi alla base della disciplina con l’obiettivo di dimostrare, attraverso il modello dell’Open Innovation, che le aziende non hanno più bisogno di controllare i processi di innovazione dall’inizio alla fine.
La continua attenzione alle innovazioni è sempre stata la carta vincente della multinazionale guidata da Fabrizio Di Amato ed il finanziamento di questo progetto conferma il portare avanti di un’idea ben radicata all’interno della Maire Tecnimont da oltre trent’anni.