Il commercio elettronico (o e-commerce) è una realtà sempre più diffusa, che sta cambiando il modo in cui le persone fanno acquisti in tutto il mondo. Grazie alla comodità di poter acquistare prodotti e servizi da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, sempre più consumatori si rivolgono ai negozi online invece di quelli tradizionali.
Per avviare e gestire questo tipo di attività, però, è necessario conoscere le regole e le procedure da seguire per essere sicuri che tutto sia fatto a norma di legge. Quindi, in questo articolo, esploreremo le regole e i requisiti necessari per aprire un’e-commerce, dalle procedure di registrazione della partita IVA alle norme sulla privacy e sulla protezione dei dati dei clienti. Inoltre, forniremo consigli e suggerimenti pratici per avviare e gestire un’attività di e-commerce in modo efficace e in conformità con le normative vigenti.
E-commerce elettronica: l’avvio dell’attività
La Direttiva 2000/31/CE stabilisce la possibilità di avviare un e-commerce senza autorizzazioni preventive, ma ci sono alcune regole e requisiti che devono essere rispettati per operare legalmente. Ad esempio, è necessario registrare la partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate e rispettare le norme sulla vendita online, sulla privacy e sulla protezione dei dati dei clienti.
Tuttavia, alcune attività di e-commerce possono richiedere autorizzazioni specifiche a seconda del settore o della tipologia di prodotti o servizi venduti. Ad esempio, se si vendono prodotti alimentari o farmaceutici, possono essere necessarie autorizzazioni specifiche per la vendita di tali prodotti.
Andremo ora ad illustrarvi le regole base dell’e-commerce e le norme europee sul commercio elettronico.
E-commerce senza partita Iva
Il freelance che offre prestazioni occasionali via web può esercitare libera attività di e-commerce senza partita Iva fino a 5.000 euro l’anno di ricavi, rilasciando una ricevuta di prestazione occasionale ai sensi dell’articolo 67 lettera i) del DPR 917 del 1986. Questa nota è soggetta a ritenuta d’acconto del 20% (redditi da inserire in dichiarazione dei redditi) e, nel caso di compensi superiori a 77,47 euro, a imposta di bollo.
Tuttavia, se l’attività di vendita online diventa abituale e continuativa, allora diventa obbligatorio aprire una partita IVA. Per registrare la partita IVA, è necessario presentare una richiesta all’Agenzia delle Entrate. La richiesta può essere presentata online, compilando il modulo di richiesta sul sito web dell’Agenzia delle Entrate. In alternativa, è possibile presentare la richiesta tramite il commercialista o il CAF.
E-commerce elettronica: attività ufficiale
Per avviare un’attività di e-commerce ufficialmente, sarà necessario costituire una società davanti al notaio, con le spese che ne conseguono. I normali adempimenti sono: iscrizione alla Camera di Commercio (tramite Comunica) e presentazione della SCIA allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del Comune nel quale si intende avviare l’attività.
Si dovrà inoltre comunicare all’Agenzia delle Entrate l’indirizzo del sito Web, i dati identificativi dell’Internet Service Provider, l’indirizzo di posta elettronica, il numero di telefono e di fax e altri dati.
Nel dettaglio:
- Nome, denominazione o ragione sociale;
- domicilio e sede legale;
- contatto telefonico ed e-mail;
- numero di iscrizione al repertorio delle attività economiche, REA o registro imprese;
- eventuale ordine professionale e numero di iscrizione presso cui il prestatore è iscritto;
- titolo professionale e Stato membro in cui è stato rilasciato;
- numero di Partita Iva;
- indicazione chiara e inequivocabile di prezzi e tariffe applicate.
Per la vendita a operatori economici di altro Paese UE è prevista anche l’iscrizione nella banca dati VIES (Vat Information Exchange System).
I costi amministrativi per tale pratica vanno dalle poche decine di euro per il pagamento dei diritti di segreteria al Comune ove si presenta la SCIA a un centinaio di euro per l’apertura della partita Iva e per il diritto annuale della Camera di Commercio.
Ad ogni modo vi rimandiamo alla Direttiva 2003/31/CE recepita in Italia con Decreto Legislativo n. 70 del 9 aprile 2013 per ogni utile approfondimento sull’e-commerce elettronica.
Norme sulla privacy e sulla protezione dei dati
Un altro aspetto importante da considerare quando si avvia un’attività di e-commerce sono le norme sulla privacy e sulla protezione dei dati dei clienti. In particolare, i siti web di e-commerce devono rispettare le disposizioni del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR).
Il GDPR stabilisce regole specifiche sulla raccolta, l’elaborazione e la conservazione dei dati personali dei clienti, compresi i nomi, gli indirizzi, i numeri di telefono e gli indirizzi e-mail.
In primo luogo, è necessario ottenere il consenso degli utenti per raccogliere e utilizzare i loro dati personali. Ciò significa che ogni volta che un utente fornisce informazioni personali, ad esempio per effettuare un acquisto o iscriversi alla newsletter, deve essere informato su come i suoi dati verranno utilizzati e deve dare il consenso esplicito. Inoltre, i dati personali devono essere trattati in modo sicuro e protetto, utilizzando misure tecniche e organizzative adeguate.
In secondo luogo, è necessario designare un responsabile per la protezione dei dati (RPD) che ha il compito di monitorare e garantire la conformità del trattamento dei dati personali alle normative sulla privacy. Inoltre, è necessario registrare le attività di trattamento dei dati personali in un registro interno, che deve essere a disposizione dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali in caso di controlli.
Infine, bisogna prestare attenzione ai trasferimenti di dati personali al di fuori dell’Unione Europea, in quanto è necessario garantire un adeguato livello di protezione dei dati personali anche in questi casi. In generale, è sempre consigliabile rivolgersi a professionisti specializzati per la gestione della privacy e per garantire la conformità alle normative applicabili.