Come uno psicologo può farsi pubblicità sui social

cellulare con scritta social networks e loghi di social media

Molti professionisti, psicologi inclusi, guardano ai social network con un certo pregiudizio pensando che la propria attività o professione non possa essere pubblicizzata on-line. La verità è che la presenza sui social è ormai imprescindibile se ci si vuole far conoscere. Il motivo? i social sono un moderno passaparola a cui spesso si presta attenzione quando si cerca un medico, uno specialista o uno psicologo, ma non solo.

Dunque, se siete uno psicologo e volete promuovervi on-line potete e dovete considerare i social network come uno strumento indispensabile per raggiungere nuovi potenziali pazienti. Essendo quella dello psicologo una professione delicata, che mette al centro il benessere del paziente, anche l’informazione promozionale e la pubblicità deve seguire regole deontologiche.

Senza scendere nel dettaglio, ogni comunicazione sui social deve essere trasparente, corretta e vera. Lo psicologo può pubblicizzare la sua formazione, le sue specializzazione e anche il prezzo delle sue prestazioni professionali, il tutto però senza mai ledere il decoro professionale.

Quali social utilizzare per promuoversi come psicologo

Ogni social ha un suo linguaggio, ma tutti i social hanno una caratteristica in comune: per essere efficaci vanno seguiti con costanza. Per tale motivo, la prima cosa da fare per uno psicologo è valutare quanto tempo può dedicare a questo tipo di comunicazione.

Meno tempo avrete, meno profili social vi conviene aprire. Non dovete per forza avere una pagina Facebook, Instagram, Twitter etc. Ponetevi degli obiettivi, pensate al vostro target di riferimento, create una strategia e in base ad essa decidete su quali social concentrarvi. Aprire diverse pagine e non curarle come si deve potrebbe avere un effetto negativo sulla vostra immagine professionale.

Ovviamente, se aprite profili su più social, potrete creare delle sinergie e “riutilizzare” video e post che avete creato, pubblicandoli su più social contemporaneamente. Dopo aver valutato quanto tempo si può dedicare alla promozione sui social si passa alla gestione vera e propria. Vediamo nel dettaglio come gestire questi profili.

Come creare un profilo professionale psicologo sui social

Aprire un profilo su un social network richiede pochi minuti. Ottimizzarlo nel modo giusto, invece, richiede più tempo, riflessione e una strategia. Ogni account deve essere compilato mettendo in risalto la propria professione e specificando il tipo di specializzazione che avete. Se siete specializzato in psicologia forense, per esempio, la descrizione sul vostro profilo, gli hashtag, i metatag delle foto che pubblicate etc., devono tutti riportare le keywords psicologia e psicologia forense.

In pratica, lavorando in ottica SEO e inserendo le parole chiave nei posti giusti, i motori di ricerca restituiranno il risultato del vostro profilo quando qualcuno cercherà psicologo forense su un determinato social network. Comparendo nelle prime ricerche per le parole chiavi che avete scelto, avrete maggiori possibilità di incrociare potenziali pazienti proprio nel momento in cui hanno bisogno di voi.

Altro aspetto da considerare è il tipo di pubblico o community che creerete sui social. Bisogna prestare attenzione anche alla tipologia di contatti che aggiungerete ai vostri social. In sintesi, dovrete crearvi un pubblico in target con la vostra professione. Potrete aggiungere colleghi, pazienti attuali e potenziali e chiunque possa avere interesse nella vostra professione. Tornando all’esempio della specializzazione in psicologia forense, è chiaro che magistrati e avvocati saranno parte del vostro target di riferimento e, quindi, conviene aggiungerli.

Cosa pubblicare sui social per promuoversi come psicologi

Una volta creati i vostri profili e aver ottenuto un certo numero di follower, bisognerà capire cosa pubblicare. Anche qui è scontato dire che uno psicologo che vuole promuoversi deve realizzare contenuti in linea con il suo target e la sua specializzazione. Convegni a cui parteciperete o avete partecipato, un commento su un saggio appena pubblicato o un “case study” che volete illustrare sono tutti argomenti che se declinati nelle forme giuste potranno accreditarvi come l’esperto di riferimento a cui rivolgersi in caso di bisogno.

Come accennato, fondamentale sarà anche la cadenza con cui pubblicherete i vostri post. Farsi un calendario mensile, in cui segnare cosa pubblicare ogni giorno su ogni singolo profilo e come declinarlo sui vari social, può essere un buon modo per organizzarsi il lavoro.

Quando creerete i vostri contenuti cercate sempre di stimolare il coinvolgimento dei vostri follower, invitandoli a compiere un’azione o interrogandoli.

Se partecipate o organizzate un convegno, invitateli a partecipare; se illustrate un vostro case study, invitateli a condividere la loro opinione o il loro caso etc. Non dimenticate anche di visitare i gruppi di discussione. Ne esistono su quasi ogni social, sia pubblici che privati. Sono gruppi dove esperti o anche semplici curiosi di una determinata disciplina discutono di argomenti specifici. Entrare in questi gruppi e intervenire con commenti, post o notizie adeguate, vi sarà enormemente utile come forma di networking e per incontrare nuovi colleghi e pazienti.

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